Incrocio tra DMU 001 e ADe 19 "La seconda" in livrea "Il treno dei vini dell'Etna" presso Passo Zingaro |
Ma non basta, è in corso di realizzazione un piccolo museo ferroviario nella ex rimessa di Bronte dedicato ad accogliere il materiale storico della ferrovia. Si tratta di un patrimonio di archeologia industriale di tutto rispetto, considerando la piccola estensione della linea, e che vanta due ALn 56 e due locomotive a vapore la N.14 e la N.10 Mascali quest'ultima candidata ad essere utilizzata per i treni speciali a vapore.
Coppia di motocarrelli gru AGR140 c seguita dalla carrozza R552 e da un'automotrice della serie ADe 11-20 presso la stazione Catania Borgo |
Nonostante il sincero entusiasmo per le tante novità non ho potuto fare a meno di chiedermi: ma tutto questo quanto costa? in che misura l'ho pagato io con il biglietto?
Ho scoperto così in internet qualche documento FCE interessante. Nulla di segreto, ma penso che pochi degli utenti e dei finanziatori ne siano a conoscenza. Dal bilancio preventivo 2016 si ricava, oltre a tante informazioni su cui varrebbe la pena di riflettere, che il rapporto tra gli incassi dalla vendita dei biglietti e i costi di gestione è dell'ordine di 1 a 10, e oltre.
Le entrate traffico sono comprensive di quelle del trasporto su gomma che è circa il 67% del totale |
In altri termini vuol dire che mentre io mi godevo lo splendido paesaggio etneo dal finestrino del treno, almeno altre nove persone hanno pagato lo stesso biglietto senza avere il piacere di viaggiare, a loro va il mio sentito grazie. Oppure, detto diversamente, il costo reale di un biglietto da 70 km a/r è di 91 euro. Sarebbe più conveniente predisporre un servizio di taxi con berline di lusso.
Il piano di ammodernamento prevede una spesa di circa 256 milioni di euro, compresi i 4 nuovi treni. Soldi totalmente dedicati al settore ferroviario che contribuisce per meno di un terzo al prodotto totale lordo. Vuol dire che se, per assurdo, tutte le entrate dei biglietti fossero destinate a questo scopo servirebbero circa 70 anni per ripagarlo; giusto in tempo per pensare al prossimo potenziamento infrastrutturale. Ma è un'ipotesi ottimistica perché dal documento di bilancio di cui sopra risulta che il traffico passeggeri ferroviario è in netto calo negli ultimi venti anni, quello globale è stabile.
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