martedì 17 novembre 2020

Esattamente qui




Immaginate di essere in un bosco con tanti alberi, ma radi e per questo visibili anche a grande distanza. Avete deciso di sfruttare quel posto per nascondere un piccolo tesoro: un minuscolo diamante.
Il bosco ha una caratteristica peculiare che lo rende ottimo per questo scopo. Tutti gli alberi sono contrassegnati da etichette di identificazione e quindi riconoscibili in maniera univoca. Decidete così di utilizzarli per indicare il posto esatto dove interrare il tesoro. Avendo però a disposizione solo un metro a nastro decidete di adottare il seguente sistema per identificare in futuro il punto esatto: sceglierete un certo numero di alberi da cui misurare la distanza del punto X. In teoria basterebbero le misure da tre alberi per identificare univocamente il punto prescelto. Nella pratica però gli errori di misura sono tanti. Il nastro è flessibile, il terreno un po' irregolare impedisce di seguire esattamente la linea retta tra albero e punto X, per gli alberi più distanti una sola stesura del nastro non basta e sono necessari più stendimenti, il nastro ha una precisione centimetrica, il punto di contatto sull'albero è difficile da identificare, ecc... Insomma per sopperire a tutte queste fonti di errore una possibile la soluzione sembra essere quella di abbondare un po' con le misure. Non tre (il minimo teorico), ma cinque o dieci.
O forse è meglio di più? in fondo alberi se ne vedono tanti e alla fine, forse, un po' di lavoro in più adesso renderà più precisa l'identificazione del punto in seguito.
Ma è proprio così?