domenica 29 gennaio 2012

Res publica

Strada ai margini del parco dell'Etna versante sud.

Ritengo di non essere una persona particolarmente ordinata o maniaca della pulizia. Certo tutto è relativo, tranne alcune costanti fisiche e fino a prova contraria.
Conosco persone che in casa fanno largo uso di disinfettanti. Ritengo che lo facciano per non trovarsi impreparati nel caso debbano urgentemente eseguire un'operazione a cuore aperto sul tavolo di cucina. Senza necessariamente arrivare a questi eccessi credo che la maggior parte delle persone, mi verrebbe da dire la totalità ma io ai dubbi non rinuncio, non penserebbe neanche lontanamente di abbandonare un sacchetto di rifiuti in giro per casa. Il discorso comincia ad essere più sfumato se varchiamo la soglia del proprio appartamento per inoltrarci in eventuali spazi condominiali. Per esperienza personale mi è capitato non di rado di vedere in quei luoghi non esclusivi miseri frammenti di carta o di plastica abbandonati e ignorati da tutti. Quella moltitudine iniziale di devoti a Mastro Lindo si assottiglia ulteriormente se ci inoltriamo in quella terra di nessuno al di fuori della particella catastale di competenza. Le cause di questi comportamenti sono tante e hanno radici ben messe nella storia più o meno recente che una comunità ha vissuto. Tutto cambia e si trasforma, anche questi atteggiamenti. E il cambiamento è spesso il frutto della conoscenza, per cui beccatevi 'sto post.

Paesaggio invernale con l'Etna innevato mentre rifiuti non stagionali bordano le strade.

2 commenti:

  1. Le foto sono belle anche se mettono tristezza... perché si debba sempre rovinare un posto così non me lo spiegherò mai.

    Ciao!

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  2. Già tristezza è proprio quello che provo ogni volta che andando in bici vedo come non sappiamo apprezzare questi posti. Dovremmo difenderli con le unghie, e invece niente come se non fosse il mondo nel quale viviamo.

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