martedì 22 maggio 2018

Aggiornamento software




Quando nel 2015 scrissi del cerotto (o dovrei tradurre patch con "aggiornamento software"?) Taopatch non pensavo che mi sarei trovato qualche anno dopo a discutere di quelle banali considerazioni al cospetto di un giudice. Sebbene qualcuno avesse scherzosamente auspicato nei commenti al post di assistere allo scontro in tribunale tra l'inventore del cerotto quantico e lo scrivente, ritenevo poco utile proprio per il sedicente inventore questo scontro e quindi mi sembrava inverosimile. Mi sbagliavo clamorosamente e il mio sbaglio era frutto di almeno due grossolani errori di valutazione.

Pensavo, in maniera del tutto errata, che conscio di fare affermazioni tanto palesemente inverosimili il legale rappresentante della Tao Technoogies Fabio Fontana mai avrebbe iniziato un'azione legale. Invece prima un invito alla mediazione (chiedendomi quasi 300.000 euro di danni) e poi, a seguito del mio rifiuto a qualsiasi accordo, un procedimento urgente (dopo quasi tre anni dai fatti?) al tribunale di Padova. E questo solo per aver manifestato alcuni dubbi circa le affermazioni presenti allora nel sito aziendale. Ritenevo che rischiare di far conoscere l'invenzione al di fuori di un pubblico di ingenui fosse ritenuta un'eventualità da evitare. Mi sbagliavo.

Più grossolano e grave è stato il secondo errore. Pensavo che avrei facilmente ottenuto un parere riguardo al prodotto da parte di chi ha le competenze scientifiche adeguate. Nel corso dei mesi ho cercato invano di ottenere qualche dichiarazione di un esperto che valutasse l'ipotesi Taopatch, nulla di particolarmente compromettente. Sarebbe bastata una dichiarazione nella quale, alla luce delle conoscenze attuali e dei dati forniti dal produttore, si fosse evidenziato che le applicazioni vantate apparivano fortemente irrealistiche. Purtroppo anche esponenti autorevoli e di assoluto primo piano nel mondo scientifico e accademico non hanno ritenuto di potersi esprimere nei confronti di un dispositivo medico di classe 1 che sfruttava entanglement, nanotubi di carbonio, quantum dots ed emetteva (allora come oggi) fotoni coerenti.

A fronte di un quadro così desolante che mi lascerà, penso per molto tempo, la sensazione di una colpevole superficialità nell'affrontare questi temi da parte di singoli e di istituzioni sono sinceramente contento di aver conosciuto persone che si sono fattivamente impegnate per darmi il loro supporto qualificato ed utile.
Ringrazio Sylvie Coyaud e Gianni Comoretto per i tanti consigli e le informazioni utili.
Non meno sentito è il ringraziamento a chi, pur volendo restare anonimo, ha contribuito fornendomi documenti determinanti.

Provvedimento Tribunale di Padova