sabato 30 agosto 2014

In giro sulle Caronie

Conoscevo queste zone. Ricordavo quanto fossero belli i boschi dei Nebrodi, ma rivederli adesso a distanza di tanto tempo potendo percorrere i sentieri in bicicletta è stata comunque una sorpresa. Non solo i boschi, anche le praterie alle quote più alte si sono rivelate bellissime.


Non è un paesaggio di natura selvaggia e incontaminata dall'opera dell'uomo. Ci sono pascoli, allevamenti, laghetti artificiali, piccole strade asfaltate, ma il tutto risulta armonioso, accettabile anche per un estremista della natura come me.


Si potrebbe fare ancora qualche cosa per mitigare l'inutile impatto antropico. Ad esempio si potrebbe eliminare le opere ormai in disuso, o mai usate, e abbandonate che deturpano inutilmente il paesaggio. Ma è già incredibile, per certi versi tristemente incredibile, meravigliarsi della mancanza di rifiuti lungo i sentieri. 


Sono abituato ai boschi della Montagna deturpati dai tanti rifiuti abbandonati che qui sembra quasi di aver cambiato nazione. Anche se poi basta percorrere in auto la strada verso casa per constatare di vivere sempre nella stessa regione i cui abitanti sono assolutamente privi di amore verso il loro territorio.








Le possibilità di variare gli itinerari nella zona sono veramente tante. Occorre però pianificare con un po' di attenzione il percorso perché non esiste segnaletica e perdersi non è impossibile, considerando anche l'eventuale stanchezza per le salite e il fondo non sempre agevole. In compenso è facile trovare fontanelle e questo è una vera ricchezza che altrove risulta impensabile.


Percorso Valle del Flascio - lago Trearie

martedì 22 luglio 2014

Una rotonda nel nulla



A prima vista è strano, inspiegabile. Un angolo di Sicilia che vanta paesaggi bellissimi, scorci di natura miracolosamente quasi intatti, un esempio di Barocco noto nel mondo eppure sembra che il sogno di chi amministra queste terre sia quello di farne una grande periferia di una zona industriale.
Ai margini di un grosso petrolchimico una rotatoria così potrebbe anche risultare accettabile, un piccolo sforzo nel tentativo di rendere vivibile un territorio sacrificato all'industria. Ma accanto ad una splendida riserva naturale e ad una cittadina dichiarata Patrimonio dell'Umanità ha il sapore di una atto vandalico.


Dopo qualche mese, forse in preda ad una crisi di coscienza, sono spariti i copricapo dei lampioni. Ovviamente tutti, ma proprio tutti, abbiamo contribuito alle spese di installazione e rimozione. E tutti abbiamo perso parte della bellezza di quei luoghi.

Questa rotatoria è purtroppo solo una parte dello scempio in atto.

martedì 24 giugno 2014

Diritto negato




Può sembrare una piccola cosa, ma evitare di pagare i bollettini postali presso gli uffici, eseguendo invece un semplice bonifico bancario, costituisce un piccolo risparmio economico e un grosso risparmio di tempo. Eppure quasi nessuno è al corrente di questa possibilità Decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5.

Avete notato che sui bollettini postali è presente uno spazio IBAN le cui caselle sono riempite con asterischi?

In questi giorni, stanco di sospettare che mi stessero negando un diritto, ho deciso di andare in fondo alla cosa e così ho scritto all'azienda ABC S.p.A. un email.

La prima risposta è stata che i bonifici non si potevano fare e che l'IBAN che mi ero procurato qui corrispondeva ad un conto estinto. Ho risposto chiedendo conferma che quel conto, le cui ultime cifre erano le stesse indicate nel bollettino, fosse realmente estinto.

Nuova risposta dall'azienda che si correggeva in merito all'estinzione del conto, perfettamente in salute, ma mi sconsigliava di fare un bonifico suggerendomi un bollettino in bianco (perché? non gli ho mai detto di aver perso quello che mi hanno spedito).

Dopo questa risposta ho effettuato il bonifico ringraziando via email per la cortesia dimostratami. Da oggi penso proprio che farò così con tutti i pagamenti su conti postali.

P.S. Perché sprecare del tempo facendo leggi che non vengono fatte rispettare?

domenica 20 aprile 2014

Aumento negativo

Osservando la natura è facile riconoscere correlazioni o apparenti regolarità nel succedersi di eventi. Queste sembrano spesso indicarci la strada per comprendere i meccanismi che governano gli eventi. Non di rado però è solo un'illusione, il desiderio di trovare una spiegazione si scontra generalmente con la complessità dei sistemi e con la scarsa conoscenza che riusciamo ad avere di essi. E' fin troppo facile cadere nella tentazione di associare ad una correlazione un meccanismo causa-effetto, e questo è un errore frequentissimo nella vita di tutti i giorni. Ma accade anche a chi, in teoria più attrezzato di "anticorpi", si occupa per lavoro di osservare la natura nella speranza di comprenderne le leggi. Recentemente ordinando alcuni dati relativi ad un fenomeno spettacolare di un celebre vulcano di cui non faccio il nome, osservavo come sia semplice cadere in errore. Il primo grafico mostra la sequenza di fontane di lava negli ultimi 25 anni. Per ciascuna è indicato in ordinata l'intervallo temporale, in giorni, che la separa dalla precedente. Tracciando la retta di regressione di questa serie di dati si osserva come gli intervalli tra due episodi stiano diventando più brevi. Semplice e lineare si potrebbe dire.


Il secondo grafico mostra gli stessi valori in ordinata, ma ponendo in ascissa non l'indice progressivo dell'episodio eruttivo, ma la data nella quale esso si è verificato. Ricavandone la retta di regressione si osserva in questo caso come gli intervalli tra due episodi stiano diventando più lunghi.


Ops! ma si tratta di un risultato opposto. Com'è possibile? in fondo i dati sono gli stessi, gli intervalli temporali sono sempre quelli. Gli intervalli si, ma ciò con cui sono confrontati no. E questo è sufficiente a rendere i due grafici una descrizione diversa di uno stesso fenomeno. Banale, ovvio per chi ha un minimo di abitudine ad un approccio razionale alle cose. Troppo spesso però non è così. La "realtà" la si tenta di descrivere dimenticandosi che il punto di vista è determinante. Chi osserva è parte del sistema osservato almeno nel senso che la scelta dei parametri utilizzati sono determinanti nella descrizione del fenomeno. E se questo è vero per un asettico fenomeno naturale figuriamoci cosa accade nelle umane vicende.



martedì 11 marzo 2014

Piccoli soprusi



  • Buon giorno, dovrei ritirare una raccomandata.
  • E' presto, c'è scritto dopo le 10:30.
  • Ma c'è scritto dopo le 10:30 del primo giorno lavorativo successivo alla data dell'avviso. L'avviso è del 7 marzo l'indomani, giorno 8, era sabato ed era lavorativo. Oggi è il 10 quindi ...
Niente da fare ho potuto ritirare la raccomandata solo l'indomani l'11.